Bergamo e la sfida climatica: un modello per città e sanità
Il progetto NetZeroCities: una rete per città a emissioni zero
NetZeroCities nasce con l’obiettivo di accompagnare le città europee nel loro percorso verso la neutralità climatica, offrendo strumenti operativi, supporto tecnico, finanziamenti mirati e condivisione di buone pratiche. Il progetto parte da una consapevolezza chiara e urgente: sebbene le città occupino solo il 4% della superficie terrestre, sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO₂. Raggiungere la carbon neutrality a livello urbano significa quindi intervenire laddove le emissioni si concentrano maggiormente: trasporti, edifici, energia, rifiuti, ma anche sistemi sanitari.
Nel 2022, Bergamo è stata selezionata tra le 112 Mission Cities europee, avviando un percorso ambizioso e trasformativo che ha portato alla definizione del Climate City Contract – un piano d’azione multilivello che coinvolge in modo attivo cittadini, istituzioni, imprese, università e il mondo della salute.
Uno degli esempi più concreti e innovativi di questo impegno è la nascita del Green Team Interistituzionale di Bergamo: una rete collaborativa che riunisce attori strategici del territorio, tra cui gli ospedali, l’Università di Bergamo e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. Un’iniziativa che traduce la visione della neutralità climatica in azioni sinergiche, con un impatto diretto e misurabile sulla sostenibilità ambientale del tessuto urbano e sanitario della città.

Sanità e cambiamento climatico: un binomio strategico
Il settore sanitario è spesso percepito come vittima del cambiamento climatico, a causa dell’aumento di eventi estremi, ondate di calore e nuove sfide sanitarie globali, ma è anche uno dei settori responsabili di un’elevata impronta carbonica. Il settore sanitario è responsabile infatti di circa il 5% delle emissioni globali.
Partendo da questa consapevolezza, il Green Team di Bergamo ha redatto nel 2024 il "Manuale per ridurre l’impronta climatica dei servizi sanitari", uno strumento pratico e modulare pensato per accompagnare strutture sanitarie pubbliche e private in un percorso progressivo verso la sostenibilità ambientale. Il documento rappresenta il frutto di un lavoro intersettoriale che ha saputo unire diverse competenze scientifiche e conoscenze tecniche.
Il manuale: guida pratica per la decarbonizzazione della sanità
Il manuale identifica diverse aree tematiche, tra le quali energia, mobilità, rifiuti, alimentazione, acquisti e formazione. Per ciascuna di esse propone un set di azioni prioritarie, indicatori di monitoraggio (KPI) e strumenti di supporto, con livelli di intervento crescenti. L’approccio è flessibile: le strutture possono iniziare con azioni semplici e a basso costo (come la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense o la razionalizzazione degli spostamenti casa-lavoro) per poi evolvere verso cambiamenti strutturali (installazione di impianti fotovoltaici, green procurement verde, decarbonizzazione dei processi clinici). L’obiettivo non è imporre regole, ma offrire uno strumento evolutivo per migliorare nel tempo, valorizzando anche le buone pratiche già esistenti.
Uno dei primi enti a recepire e adottare il manuale è stato l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. Nel 2025, l’Istituto ha avviato un piano strategico per la sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di ridurre progressivamente la propria impronta carbonica fino a raggiungere la climate neutrality entro i prossimi anni.
Conclusioni: una visione condivisa per il futuro
Il percorso di Bergamo all’interno di NetZeroCities, e in particolare l’esperienza maturata nel settore sanitario, dimostra che è possibile coniugare qualità dei servizi e tutela dell’ambiente. In questo contesto, strumenti come il manuale del Green Team non sono semplici linee guida, ma veri e propri catalizzatori di cambiamento, capaci di creare alleanze virtuose tra enti sanitari, ricerca, istituzioni locali e cittadinanza.
La sfida della neutralità climatica non può essere vinta da soli: serve un approccio integrato, partecipato e adattabile. Bergamo ha dimostrato che, anche in ambito sanitario, si può fare. E che, forse, è proprio da qui che bisogna cominciare.