Uno dei mantra più ripetuti dagli operatori immobiliari recita che, affinché un’operazione di sviluppo immobiliare abbia successo, dovrebbe esistere un tavolo iniziale, quando ancora l’operazione non è nient’altro che un’idea, a cui partecipano tutti i soggetti le cui competenze, messe a fattor comune, possono evitare sforamenti di tempi e di budget. Si fanno o no questi tavoli? E chi vi prende parte?

Un nuovo equilibrio tra il committente di un’iniziativa immobiliare e i suoi service provider non è più una chimera, qualcosa si sta muovendo e si creano delle situazioni di partnership tra le parti in cui si riconosce nell’obiettivo comune il successo da raggiungere. Non tutti i servizi, però, godono dello stesso favore presso le committenze: in quali casi la complessità del servizio viene ancora ignorata e si ricorre quindi alla logica del massimo ribasso?

Senza sostenibilità ambientale ed efficienza energetica non c’è futuro per nessun immobile, questo è chiaro a tutti. Ma anche su una questione in apparenza così evidente i dubbi che emergono sono molteplici. A quali certificazioni ambire? Le certificazioni sono realmente adeguate agli obiettivi di sostenibilità che ci si prefissa? Che attenzione poniamo alla sostenibilità “invisibile” degli impianti? E il livello di sostenibilità viene mantenuto durante l’utilizzo dell’edificio?

La comprensione dei rischi sottostanti a un’operazione immobiliare sta, naturalmente, alla base della possibilità per essa di ottenere credito. Però negli ultimi anni il concetto di rischio si è fatto più articolato e, soprattutto, è andato a estendersi su tempistiche future di lungo termine. Tra novità come il rischio di transizione e il rischio fisico, in che modo si sta sviluppando l’analisi del rischio sulle operazioni immobiliari?

Rispetto a quando il real estate italiano risultava chiuso, ermetico, oggi la disponibilità di dati di mercato si è ampliata parecchio, allineandosi sostanzialmente a quelli dei maggiori mercati europei. Ma, se scendiamo nel dettaglio, spesso sui singoli immobili esistono grsvi lacune a livello di informazioni o, in altri casi, cataste di dati mal gestiti e poco utili. Arrivare a una carta d’identità (o passaporto, per essere internazionali) uniforme dell’immobile è un obiettivo così impossibile?