Tanto per partire con un inglesismo, non siamo al credit crunch per l’immobiliare, ma poco ci manca. Il nostro settore si caratterizza per due aspetti: è illiquido per natura e richiede tempi lunghi. Il risultato di questi addendi? In uno scenario macroeconomico imprevedibile (si vedano gli ultimi cinque anni tra pandemia, guerre, tassi, costi dei materiali) i soggetti che erogano finanziamenti cercano di stare alla larga dagli sviluppi immobiliari.

Cercando di essere meno superficiali, non è che gli istituti di credito abbiano realmente chiuso i rubinetti verso il real estate. L’asticella di selezione degli sviluppi finanziabili si è però alzata e richiede tutta una serie di caratteristiche che rendano l’iniziativa il meno rischiosa possibile, soprattutto considerando la prospettiva di lungo periodo. La mattina del 21 novembre a Milano, nel corso del convegno de ilQI Gli strumenti per finanziare il real estate, ci confronteremo con investitori, sviluppatori e gestori di fondi immobiliari sullo stato attuale della finanza rivolta al real estate e sulle strategie che si stanno mettendo in atto per mitigare i rischi e rendere finanziabili i nuovi sviluppi. Al di là di ciò che il futuro ci riserva, una riflessione condivisa sulla finanza per l’immobiliare è quanto mai necessaria per inquadrarne i nuovi meccanisimi e, ove possibile, aprire nuovi canali di approvvigionamento in grado di alimentare le future operazioni di sviluppo.

Le iscrizioni al convengo sono già aperte
Scopri chi interverrà all’evento